Travel GuRu Europa
Londra, in cinquantamila per scoprire il futuro del turismo
di Stefano Bartoli
DA LONDRA
Alla postazione della Trump Hotels sono sorridenti e gentilissimi. A dire la verità non è molto affollata, ma una volta che spieghiamo agli addetti che ne vogliamo sapere di più su questa importante società orbitante nella galassia del neopresidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ogni commento viene aggirato. "Sí, facciamo parte del suo mondo", dice divertita un'addetta che tira subito fuori un catalogo scintillante pieno di resort e campi da golf, illustrando la bellezza della Trump Tower di Waikiki, alle isole Hawaii, e quella di Las Vegas, in Nevada, dove il tycoon in persona ha deciso, caso pressoché unico nella capitale mondiale del gioco d"azzardo, di non inserirvi un casinò e neppure un minimo gruppetto di slot machine: quindi per i suoi ospiti solo lusso, tanto lusso e un servizio a sette stelle.
Benvenuti al World Travel Market edizione 2016, la grande fiera del turismo di Londra a cui hanno preso parte oltre 50mila rappresentanti del settore, tra cui tour operator, esponenti di governo e naturalmente giornalisti. Un esercito di persone che hanno generato un giro di affari di circa due miliardi e mezzo di sterline (un po' meno di tre miliardi di euro) sotto forma di contratti dedicati ai viaggiatori di tutto il mondo. Organizzata dalla Reed Travel Exhibition, a cui fanno capo anche l'ArabianTravel Market e il World Travel Market Latin American, ha visto la presenza di oltre duecento Paesi, ma l'appuntamento è servito soprattutto a fare il punto su un business che in qualche modo è riuscito a resistere ai colpi della crisi e che prevede anche uno sviluppo esponenziale, addirittura il quadruplicamento del numero dei viaggiatori nel giro di appena una decina di anni.
Molte, come si diceva, le novità e le tendenze da analizzare e cavalcare. Ad esempio, è emerso con forza, in ambiente tutto proteso verso il web, i motori di ricerca e quindi l'online, la resistenza delle vecchie brochure per le prenotazioni turistiche: sembrerà infatti impossibile, ma nel 2016, su mille persone che hanno prenotato viaggi, ben il 34 per cento lo ha fatto utilizzando proprio le classiche brochure. Curiosa inoltre la situazione illustrata da uno studio che riguarda stavolta i turisti britannici che, in contraddizione con i titoli dei giornali, sembra non gradire molto la proposta di Airbnb, la piattaforma che, come è noto, aiuta a trovare case in affitto generando un business globale da trenta milioni di dollari.
Venendo all'Italia e alla Toscana in particolare, da segnalare il grande interesse suscitato in particolare dalla regione che, secondo le nostre impressioni, resta uno dei brand turistici a livello mondiale, ma ha bisogno non tanto di una maggiore promozione di quella già in atto, quanto piuttosto di un salto in avanti delle strutture che risentono ancora troppo di una certa arretratezza rispetto alla concorrenza sempre più agguerrita. In questo ambito, si inserisce anche la Brexit, con la maggioranza dei turisti britannici, grandi amanti soprattutto della Toscana, che si aspettano un aumento dei prezzi a loro danno proprio dall'uscita del Paese dall'Unione Europea.
Un'ultima curiosità riguarda ancora Donald Trump. Proprio nel primo giorno di fiera è stata fatta un'indagine tra gli operatori su chi avrebbero preferito tra Hillary Clinton e appuntoTrump. Ebbene, ben il 60 per cento ha dichiarato che avrebbe preferito la Clinton e solo il 7 per cento il tycoon. Ora che i giochi sono fatti non resta che stare a vedere.
(Foto WTM 2016 Press)